Festa della donna 2021. Noi la celebriamo pensando alla salute e alla prevenzione, partecipando con una rappresentanza delle atlete delle nostre sezioni a JUST THE WOMAN I AM – virtual edition – la camminata e corsa non competitiva a sostegno della ricerca universitaria.

Le nostre ragazze, con indosso la maglia di Just the woman I am, si sono ritrovate, insieme al presidente del CUS Luigi Mazzone, nella splendida location di Piazza Università a Catania e hanno percorso i 5 chilometri previsti. Poi sono arrivate le loro bellissime parole sui canali social del CUS.

Bravissime le nostre atlete: Beatrice Scuderi, Nicoletta Lardizzone e Desiree Di Maria (atletica), Giuliana Messina, Giulia Spampinato e Giulia Privitera (basket), Silvia Pignatello (pallavolo), Greta Di Grazia, Sonia Zappalà e Sarah Abate (pattinaggio), Vanessa Amore, Martina Viglianisi, Bruna Fichera e Enrica Pandolfo (rugby), Miriana Tona e Alice Viglianisi (tennis), Martina Salatino e Chiara Micale (scherma),  Silvia Abate e Teresa Cirelli (arrampicata).

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Il presidente del CUS Catania Luigi Mazzone ha dichiarato: “Vogliamo testimoniare l’importanza dello sport nella prevenzione delle malattie croniche, non solo quelle fisiche ma anche quelle mentali. Sappiamo bene, lo dicono gli articoli scientifici lo dice l’organizzazione Mondiale della Sanità, quanto sia importante l’esercizio fisico, e per esercizio fisico intendo qualunque attività del sistema muscolo-scheletrico che  presupponga un consumo di energia superiore allo stato di riposo e quanto sia importante questo per la prevenzione di malattie o di processi tumorali. Lo sport è importante anche per la salute mentale. Siamo in periodo di Covid e sappiamo bene quanto lo stare chiusi in casa e la sedentarietà abbiano aumentato in percentuale, anche del 30 35%, i disturbi psichiatrici, colpendo anche e soprattutto gli adolescenti. L’ho ripetuto come un mantra in questo periodo di lockdown e di chiusura: abbiamo cercato di stare aperti spesso contro tutto e contro tutti ma sempre rispettando le regole, ponendoci non certo come un modello provocatorio rispetto alla cittadinanza ma anzi come un modello di supporto e di prevenzione”.