Questa mattina a Roma è stata organizzata una cerimonia per consegnare il premio ‘Mondonico’, in memoria di Emiliano Mondonico, allenatore di calcio scomparso nel 2018, a dieci tecnici, cinque dirigenti e cinque associazioni sportive dilettantistiche che hanno dimostrato di comprendere il valore sociale dello sport come strumento di inclusione e integrazione. Tra i vincitori c’era anche Maria Grazia Fiamingo, rappresentante del Cus Catania e in particolare della sezione di Rugby.

Il premio è stato istituito nel quadro del Progetto Sport e Integrazione, realizzato da Sport e Salute, in seguito all’accordo di programma siglato nel 2020 tra il Ministero del Lavoro e l’Autorità politica delegata per lo sport. La figlia del tecnico, Clara, e i rappresentanti degli enti promotori del progetto sono stati presenti alla cerimonia.

I vincitori sono stati selezionati tra oltre 261 candidature pervenute, perché si sono distinti nella promozione di progetti sportivi che pongono al centro la dimensione sociale, e che hanno lo scopo di aiutare una o più categorie vulnerabili della popolazione. Essi hanno interpretato il loro ruolo con lo stesso spirito di servizio e socialità che contraddistingueva l’operato di Emiliano Mondonico.

Maria Grazia Fiamingo ha ottenuto il riconoscimento come tecnico di rugby integrato, disciplina che utilizza per migliorare il benessere psicofisico e la qualità di vita dei pazienti con fragilità psichiche. Fiamingo collabora insieme a Orazio Arancio, all’attività “Rugby per tutti” grazie al progetto “benessere e sport” avviato tra ASP di Catania – Dipartimento di salute mentale, Cus Catania e Istituto Valdisavoia. Il progetto coinvolge persone con fragilità psichiche per un miglioramento del benessere psicofisico e della qualità di vita. L’attività si svolge all’interno degli spazi del Cus Catania.

«È stata una grande emozione ricevere il premio Mondonico – ha commentato Maria Grazia Fiamingo – che  voglio condividere con tutta la famiglia del Cus Catania, in prima linea nel garantire lo sport per tutti. Con il progetto “Benessere e sport” ho incontrato una realtà nuova, quella delle persone con fragilità psichica. Un progetto lungimirante che ha un’alta valenza terapeutica, iniezioni di serotonina pura per tutti gli attori del progetto. Voglio lanciare uno slogan “meno pillole con più pillole di sport”. Un grazie enorme va al prof. Nino Puleo».