Riconoscimento importante per la nostra preparatrice Liliana Piscitello che è stata inserita nell’elenco nazionale dei preparatori fisici formati dalla Federazione Italiana Scherma, nell’ultima delle cinque edizioni dei Corsi per preparatori fisici federali. Il corso, della durata di 32 ore, è stato completato dal tirocinio pratico di 60 ore. Il preparatore fisico della scherma può esprimere competenze specifiche avanzate nell’analisi del modello di prestazione e negli aspetti di supporto all’allenamento tecnico-tattico:

“E’ quello che succede alla sezione scherma del CUS – spiega Liliana – dove un aspetto fondamentale è la collaborazione fra tecnici e preparatore”.

Il tuo percorso al CUS è iniziato da giovanissima

“Sì, ho cominciato nel 2008, all’epoca ebbi la fortuna di inserirmi nel gruppo della scherma mentre stavo completando gli studi, grazie al professore Rosario Guarrera con cui ho cominciato il tirocinio e che mi ha seguito nelle tesi di laurea. Il nostro è un lavoro in cui serve specializzazione, ma anche continuo aggiornamento. Nel 2009 ho aggiunto il tennis. Ero giovane e dovevo informarmi costantemente anche perché tennis e scherma richiedono un lavoro specifico per avvicinare la performance dell’allenamento a quella della gara. Diventa fondamentale l’allenamento compensativo. C’è un arto più sollecitato che viene allenato per essere esplosivo ed essere coordinato con busto e gambe. Dunque c’è una zona che potremmo definire più sviluppata e si deve fare un lavoro specifico anche per l’altra parte del corpo”.

Tennis, scherma e…

“Col tennis ho proseguito fino alla stagione scorsa, prima del Covid, ottenendo ottimi risultati con under 10 e under 12. Ho lavorato anche per la sezione del basket e dell’arrampicata sportiva. Per quest’ultimo sport ho avuto la fortuna di collaborare con il tecnico del settore giovanile nazionale che ha confermato alcune scelte positive fatte nella preparazione e la conferma dell’importanza della multilateralità. Per ogni singola disciplina, se si trova la chiave di lettura per ogni movimento, risulta possibile adattarlo alla preparazione di un’altra disciplina. Nel mio caso, ad esempio, un movimento può essere valido per la scherma e, riadattato, per l’arrampicata”.

In periodo di Covid come è cambiato l’approccio alla preparazione degli atleti, soprattutto i più giovani

“Mentre prima avevamo un approccio strong, ora lo spazio è inevitabilmente votato anche al gioco (con esercizi meno impegnativi a livello fisico, ma ugualmente stimolanti). Stiamo ripassando schemi motori e facciamo dei giochi atti a conservare l’indispensabile socializzazione e che servono per l’importantissimo aspetto della prevenzione – che al CUS curiamo molto – senza dimenticare ovviamente la sicurezza in un momento così particolare, oltre all’allenamento compensativo”.