L’obiettivo è chiaro: diventare campioni nella vita. Attraverso lo sport, attraverso lo studio.
Coniugare le due cose ad alti livelli non è facile. Riuscirci è possibile.
Stefano Carli, Benedetta Giuffré e Alessandro Laudani (ed Adele Cuzzocrea assente durante la cerimonia ma tra i premiati), lo hanno dimostrato. Stoccata dopo stoccata, esame dopo esame.

da sx Benedetta Giuffré, il presidente FIS Luigi Mazzone, Stefano Carli e Alessandro Laudani
Loro sono tra i 145 atleti selezionati per gli anni 2023 e 2024, tra Under 14, studenti delle superiori, universitari e neolaureati risultati meritevoli sotto il profilo sportivo quanto del percorso di studi, a coronamento del programma realizzato dalla Federazione Italiana Scherma grazie al supporto dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, insigniti dei riconoscimenti per il progetto “Incentivazione allo Studio”.
La cerimonia di consegna si è svolta al Play Hall di Riccione all’interno del 61° Gran Premio Giovanissimi “Renzo Nostini” – Trofeo Kinder Joy of Moving, alla presenza del Consiglio federale presieduta daLuigi Mazzone e del presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Beniamino Quintieri.
“Questa manifestazione, così emozionante, è la dimostrazione che si può: conciliare la scherma, lo sport in generale, con lo studio è non solo possibile ma anche determinante per ottenere i migliori risultati possibili in entrambi gli impegni”. Così il presidente federale Luigi Mazzone ha introdotto la cerimonia di consegna dei riconoscimenti.
Il progetto “Incentivazione allo Studio” è, tra le attività della Federazione italiana scherma, uno dei principi più importanti: premiare il merito degli schermidori che riescono a conciliare con ottimo profitto il binomio agonismo-studio.
Stefano Carli, Alessandro Laudani (e Adele Cuzzocrea) per aver concluso il triennio della scuola secondaria di primo grado con il punteggio di 10/10 e/o 10/10 su lode; Benedetta Giuffré per aver conseguito il diploma di maturità con il massimo dei voti.
Ad evidenziare quanto sia possibile coniugare studio e sport, le parole di Daniele Garozzo vicepresidente vicario FIS: “Amo riassumere la mia carriera, sportiva e non, con una frase: se non avessi studiato medicina non sarei diventato campione olimpico, e se non avessi fatto scherma non sarei diventato un medico. Continuato così, ragazzi. E riuscirete a ottenere il massimo”.
Una cerimonia scandita da appalusi e standing ovation perché tutti gli atleti presenti, sanno bene quanto premino l’impegno, gli sforzi e i sacrifici. Orgogliosi di avervi tra i nostri schermidori.
Foto: TRIFILETTI Andrea / Bizzi Team per Federscherma